Nato a Budapest nel 1971, Carlos Spottorno è un fotogiornalista che ha sempre mescolato in modo creativo mezzi diversi, come la fotografia e la “graphic novel”, per raccontare le storie di oggi.
È del 2017 la pubblicazione, insieme a Guillermo Abril, de La crepa (add editore), un reportage a fumetti sull’epopea dei migranti: dopo decine di articoli e una World Press Photo, i due decidono di dare una veste nuova agli oltre 25.000 scatti e i 15 taccuini di appunti raccolti durante i tre anni spesi a documentare la situazione alle frontiere europee.
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 Spottorno sarà alla scuola di fotografia Camera di Torino per una masterclass sul reportage contemporaneo: “Ho imparato il mio modo di produrre romanzi fotografici per raccontare storie giornalistiche complesse in un modo che risulti efficace e comprensibile per tutti”, spiega.
Cercando la strada giusta per integrare al meglio immagini e testo, dopo anni di riprese per i reportage fotografici ha scoperto l’arte del fumetto, che con la sua tecnica sequenziale consente una lettura della storia più corretta e coinvolgente. Già gli Egizi, i Maya, i Romani e altre culture hanno usato il linguaggio visivo sequenziale per raggiungere un pubblico che non sapeva leggere, in un percorso che arriva fino ai nostri giorni con le più recenti “graphic novel” di successo come Maus, Persepolis, Pyonyang, The Photographer.
Una formula che oggi viene scelta sempre più spesso per raccontare le notizie contemporanee in modo semplice, efficace e avvincente, fondendo con armonia testo e immagini, altrimenti troppo spesso condannati a restare due corpi estranei posti semplicemente l’uno accanto all’altro.